E’ indiscutibile l’Inghilterra è la Famiglia Windsor e in questi giorni gli occhi sono tutti puntati su una personcina che, non ancora nata, è già una star, così anche noi abbiamo pensato di sciogliere le nostre e le vostre curiosità. Non si sa se sia maschio o femmina, sembra proprio per scelta dei genitori, ma mentre i bookmakers lanciano le poste, sulla data di nascita esatta, sui nomi papabili e sul sesso del nascituro (per le quote migliori sarebbe femmina e si chiamerebbe Charlotte), nel frattempo un nome anzi, più di uno, è stato trovato. Perché il figlio di William e Kate, che nascerà nel giro di un mese, ha già diversi soprannomi primi fra tutti Royal Baby e 250 million baby, per dire che il business che gira intorno a lui o a lei è da 250 milioni di sterline.
Come era già successo per il matrimonio dei Duchi di Cambridge, due anni fa, ristoratori, albergatori e commercianti di souvenir sono alacremente a lavoro per non farsi trovare impreparati a cogliere quello che potrebbe essere l’affare dell’anno.
A fare i conti in tasca al piccolo, o alla piccola, Windsor è stato il Centre for Retail Research che è partito subito da una spesa tanto cara agli inglesi. Per brindare alla nascita del bimbo dorato, che avverrà al St. Mary Hospital di Paddington, dove Kate avrà una stanza privata isolata da tutto il resto dell’ospedale, gli inglesi spenderanno 61 milioni di sterline.
E mentre le prenotazioni a Londra, per la seconda settimana di luglio, crescono di ora in ora, il nonno del Royal Baby, Carlo, sta progettando delle scarpine da neonato fatte a mano, il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza. Anche i nonni Middleton, quelli materni, non si sono fatti cogliere alla sprovvista, aggiungendo al loro catalogo di oggettistica per feste alcuni gadget dedicati proprio ai neonati, anche se in questo caso non si parla di beneficenza.
Ma i conti non finiscono qui e certamente bisognerà rivederli, perché se l’ospedale dove Kate partorirà è già alla moda, lo saranno anche tutti gli abiti che indosseranno la mamma e il bebè reale.
Non c’è che da aspettare.