La Tate Gallery di Londra – creata grazie a una donazione di opere d’arte da parte di Sir Henry Tate allo Stato, proprio con il fine di creare un museo d’arte moderna – è nei fatti composta da quattro musei statali per via della crescita della collezione avvenuta con il susseguirsi degli anni: la Tate Britain (aperta nel 1897), la Tate Liverpool (che dal 1988 ha sede nell’omonima città), la Tate St. Ives (in Cornovaglia, 1993) e la Tate Modern (2000). Ma per avere informazioni su questi quattro musei è sufficiente collegarsi a un unico sito web: la Tate Online.
La collezione di Henry Tate si aggiunse a quelle di Robert Vernon e John Sheepeshanks. Ma soprattutto Henry Tate – collezionista di arte vittoriana accademica – si offrì di finanziare l’edificio della galleria a patto che lo Stato pagasse poi per il mantenimento di questo museo nazionale. La collezione che via via si è sempre più ampliata è arrivata a includere arte straniera e contemporanea. Ed è nel 1954 che la Tate Gallery fu separata dalla National Gallery e a partire da quell’anno si cominciò a stilare un programma di mostre temporanee e retrospettive.
La Tate Britain e la Tate Modern – attualmente ospitate in due edifici diversi – sono collegate da un servizio di navigazione sul Tamigi operato da un’imbarcazione decorata con un motivo ripreso da un’opera di Damien Hirst.
La Tate Britain è la galleria dell’arte britannica dal XVI secolo al presente e ospita anche la controversa mostra per l’assegnazione del Premio Turner, dove vengono esposte le opere di 4 giovani artisti britannici, con meno di 50 anni.
La Tate Modern – ospitata all’interno dell’ex centrale termoelettrica di Bankside – è dedicata invece all’arte moderna internazionale ed è anche la galleria di arte moderna più visitata al mondo (si stimano oltre 4 milioni e mezzo di visitatori). La collezione permanente della Tate Modern è esposta al terzo e al quinto piano dell’edificio, al secondo e al quarto ci sono invece mostre temporanee.
Per altre curiosità e aggiornamenti , è possibile visitare anche la pagina facebook del complesso museale.