Il Primo Maggio è semplice raccontarlo agli italiani. E’ la festa nazionale del lavoratore che celebra le passate battaglie che un tempo sono servite a fare conquistare moltissimi diritti. Ovviamente, se questa festività la guardiamo con una lente di ingrandimento all’inglese, ci accorgiamo che le differenze non sono poche.
Tanto per cominciare i Sudditi di Sua Maestà il primo giorno di maggio vanno regolarmente a lavoro, salvo poi recuperare il primo lunedì di maggio con quello che è conosciuto come “May Day”.
Mentre in Italia, e nella maggior parte dei Paesi in tutto il mondo, l’Uno Maggio è una data fissa, e può cadere (con non poco rammarico da parte dei lavoratori) anche di sabato o di domenica, in Inghilterra, agli inizi di maggio i lavoratori godono ogni anno di un giorno libero, che coincide con il primo lunedì del mese.
Nel caso specifico, quest’anno il May Day verrà festeggiato lunedì 4 maggio. Si tratta di una di quelle giornate definite come Bank Holiday e delle quali vi abbiamo già parlato.
Le celebrazioni relative al May Day sono numerose e derivano da antichi rituali del passato legate a tradizioni pagane celtiche e anglo-sassoni.
Questa è una festa che celebra l’arrivo della primavera sin dai tempi più antichi. Quando si smetteva di lavorare nei campi, perché il periodo di semina era giunto al termine, i contadini inglesi erano soliti riunirsi nelle fattorie per celebrare la fertilità della Terra. Solitamente veniva eretto il Palo di Maggio, nella piazza principale del paese al quale venivano appesi dei nastri di vari colori, ciascun dei quali era tenuto da un danzatore che lo avvolgeva attorno al palo stesso. La danza tipica che accompagnava questo momento è la Maypole Dancing, e a danzarla erano principalmente i bambini. Il nome, neanche a dirlo, sottolinea la caratteristica di danzare attorno al palo (maypole) di maggio.
In alcune regioni inglesi il Palo di Maggio era rappresentato dal Palo della Cuccagna. A questo venivano appesi dei vasi contenenti cibo di varia natura, principalmente salami e prosciutti, ma anche denaro. Il palo veniva poi cosparso di grasso e chi voleva si poteva iscrivere alla lista di coloro che tentavano l’arrampicata sul palo per tentare di aggiudicarsi un premio.
Oggi, in molti paesi del Regno Unito, questa particolare danza viene riprodotta, proprio in occasione del May Day.
Ma non è finita qui, spesso la maypole dancing è infatti affiancata da un’altra manifestazione di antica tradizione, chiamata The May Queen, nonché la “regina di maggio”.
Secondo la tradizione, subito dopo la sfilata di cortei con striscioni e carri decorati, la bambina considerata la più bella, tra le partecipanti al corteo, viene eletta la Regina di maggio e incoronata con una corona di fiori. Il May Queen è un tripudio di festa e di colori animato da numerosi danzatori vestiti con costumi tradizionali (ai quali sono attaccati dei campanellini) che ballano un famoso ballo popolare inglese, chiamato Morris Dance (da “Moorish Dance”, “danza moresca”). I danzatori maneggiano bastoni, spade, e fazzoletti, mentre eseguono passi ritmati.
Tra fiori, ghirlande, canti, danze e sfilate variopinte, i primi giorni di maggio per i lavoratori inglesi rappresentano dunque un modo per staccare dalla vita lavorativa e festeggiare l’arrivo della primavera.
Insomma in Inghilterra non esisterà il concetto di “ponte” ma, considerato che, come nel caso del Primo Maggio, molte feste vengono recuperate il lunedì successivo, in occasione di ricorrenze particolari, se si lavora nel Regno Unito si può godere non di un semplice giorno di vacanza, ma di diversi giorni di festa e di riposo!
Ecco così sfatato il mito che vede i lavoratori inglesi godere di meno giorni di vacanza rispetto ai colleghi europei…