Il tè sta agli inglesi come il caffè sta agli italiani. Ve ne avevamo già parlato tempo fa raccontandovi del famigerato “tè delle cinque”, o “five o’ clock tea” che dir si voglia.
Chiamatelo come vi pare, ma il succo del discorso non cambia. Ogni pomeriggio, da generazioni e generazioni, non c’è abitazione inglese che si rispetti in cui non si consumi “il rito”. Un bollente infuso di tè esce fuori dalla teiera per riversarsi in eleganti tazze di porcellana e regalare un “sacro” momento di riposo e condivisione.
La tradizione dell’Afternoon Tea è senz’altro molto nota. Nacque dall’idea della duchessa di Bedford di farsi servire una tazza della bevanda ogni pomeriggio alle 16, per colmare il buco allo stomaco che si creava tra il pranzo e la cena e, allo stesso tempo, per spezzare la noia. In poco tempo l’abitudine si diffuse tra tutte le nobildonne inglesi, così da portare alla creazione sia di nuovi servizi (con piatti, posate e alzate per dolci associate a teiere e tazze), che di diverse tipologie di abiti da indossare in questo nuovo momento della giornata.
Probabilmente in pochi sanno che a questa tradizione, di origini chiaramente aristocratiche, se ne contrappone un’altra, con l’esotica bevanda pur sempre in primo piano, ma dalle caratteristiche e dalle origini ben diverse: l’Afternoon Cream Tea.
Fa parte delle tradizioni più antiche di oltremanica e nasce a Devon, una regione a sud ovest dell’Inghilterra.
La storia narra che intorno alla metà dell’undicesimo secolo i frati dell’Abbazia Benedettina della città di Tavistock decisero di ricostruire il complesso raso al suolo dal passaggio dei vichinghi avvenuto un secolo prima. I monaci nutrivano i lavoratori con pane, clotted cream (una sorta di crema simile al burro ma dal sapore molto più gustoso) e marmellata. In questo modo diventarono gli inconsapevoli fautori di quella che sarebbe poi diventata una tradizione consolidata in tutto il Regno Unito.
Il Cream Tea prevede che il tè venga accompagnato agli scones che, rigorosamente tiepidi, devono essere tagliati in due: su una metà si spalma la clotted cream e di sopra marmellata (preferibilmente di fragole), l’altra metà la si chiude così da creare un piccolo sandwich.
Oggi l’Afternoon Cream Tea è un modo per concedersi una pausa che permette di rimanere “leggeri”. Non è un caso se col passare del tempo acquisì il nome di “Summer Tea”. Legata al sole e alla bella stagione, divenne infatti un’abitudine tipica delle donne che volevano concedersi la tanto attesa pausa pomeridiana, ma senza appesantirsi.
A dispetto delle sue nobili origini, il classico Afternoon Tea è meno “raffinato” e vieta di mangiare dolci senza aver prima consumato almeno un tramezzino. Nei primi del ‘900 infatti il menù perfetto prevedeva di servire il tè solo tra le 16 e le 17 accompagnandolo a pane e burro, almeno cinque tipi di tramezzini, vol au vent di ostriche, cotolette di pollo, due tipi di panna, quattro tipi di gelatina e un gelato.
«Un po’ esagerato per uno spuntino pomeridiano», penserete. Nulla in confronto all’“High Tea”. Basta già il nome per farsi un’idea. La caratteristica di quest’usanza, ancora molto diffusa nelle campagne scozzesi, è allestire un’intera tavolata, preparare un tè fortissimo e mangiare torte salate con uova e bacon, prosciutto affumicato, formaggio e aringhe. Niente dolci raffinati, pasticcini o teiere eleganti.
Insomma di tradizioni relative al tè in Inghilterra ce n’è per tutti i gusti, basta solo decidere quale provare. A voi la scelta!