L’Erdapfel, il primo mappamondo della storia si trova in Germania

Lo chiamarono “Erdapfel”, letteralmente “la mela terrestre”, e fu da subito ritenuta un’opera geniale, frutto di quello straordinario periodo storico noto come Rinascimento Internazionale.

Il motivo del bizzarro appellativo secondo alcuni esperti deriva da “Apfel” (mela) che potrebbe essere in relazione col termine “Reichsapfel” (letteralmente “mela imperiale”). Quest’ultimo indica il Globus cruciger, un simbolo usato soprattutto nel Medioevo da imperatori e re sulle monete e nelle insegne regali per assimilare il potere imperiale al potere cristiano.

Realizzato nel 1492 dallo studioso ed esploratore Martin Behaim, fino ai primi anni del XVI secolo l’Erdapfel rimase in una sala di ricevimento, nel municipio di Norimberga. Da allora entrò a far parte dei beni della famiglia Behaim. Solo nel 1907 venne trasferito al Museo Nazionale Germanico di Norimberga, dove si trova ancora oggi.

Questo straordinario oggetto è considerato il primo mappamondo terrestre della storia nonché la prima rappresentazione sferica del nostro pianeta. Si tratta di un globo di lino laminato in due metà, rinforzato con legno e ricoperto con un mappa dipinta a mano.
Ad un primo sguardo risulta chiaro come il mappamondo non comprenda le Americhe. dopo la Dopo aver scoperto il Nuovo Mondo, infatti, Cristoforo Colombo tornò in Spagna nel marzo del 1493, solo allora la sensazionale scoperta fu resa nota a tutti.
Tra l’Europa e l’Asia c’è un immenso oceano vuoto e il Giappone e le isole asiatiche sono sproporzionatamente grandi.

L’Erdapfel è ritenuto una vera e propria opera d’arte, oltre che un prezioso strumento della scienza che fu. Esso riassume magistralmente, su schemi geografici più o meno reali, la concezione secondo la quale era vista la terra fino ad allora e secondo la descrizione visionaria che ne dava papa Sisto IV, con l’aggiunta dei meridiani e della linea equatoriale.

Arricchito di disegni fantastici, leggende e miti, il primo mappamondo della storia vanta centinaia di iscrizioni tratte da Tolomeo e Marco Polo e rappresenta la sintesi perfetta di quali fossero le conoscenze dello spazio geografico dell’epoca: piuttosto approssimative e sproporzionate, e ricche di elementi surreali, frutto della fantasia e della curiosità dell’uomo alla fine del medioevo.

Fra le numerose raffigurazioni non a caso compare anche l’isola immaginaria di San Bernardo, luogo inventato dove sarebbe sbarcato il monaco irlandese Berdano di Clonfert nel VI secolo, durante una navigazione attorno alle coste europee.

Non solo luoghi geografici, inoltre, ma anche riferimenti a figure di santi, leggende di animali mostruosi e gesta di sovrani.
Osservare l’Erdapfel significa viaggiare con la fantasia e vedere la terra con gli occhi degli uomini di un tempo lontano.

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