Il giorno dell’Epifania, si avvicina e in molti sono pronti a festeggiare la ricorrenza che di fatto chiude le festività natalizie.
Da noi ci pensa una simpatica streghetta a distribuire i doni ai bambini a cavallo di una scopa. Gli inglesi invece la Befana non ce l’hanno?
Questo non vuol dire che in Gran Bretagna non si festeggi l’Epifania, solo che gli inglesi lo fanno a modo loro.
“The Twelfth Night” (la Dodicesima Notte), così viene definita Oltremanica la festività legata all’Epifania. Il nome vi suona familiare? Evidentemente leggete Shakespeare: una commedia del grande drammaturgo inglese infatti venne composta proprio con il titolo originale di “Twelfth Night’s Entertainment”.
Questa ricorrenza non ha un giorno fisso nel calendario, e i festeggiamenti ricorrono ogni anno la prima domenica tra il due e l’otto gennaio.
Perché la dodicesima notte? Perché sono dodici le notti che ci sono tra il 25 dicembre, e la notte dei Re Magi, il 6 gennaio. Non a caso l’intero periodo che festeggia la natività è conosciuto come “Twelve Days of Christmas”.
Come tutte le festività religiose che oggi vengono celebrate, anche la Dodicesima Notte non è altro che la riproposizione di un’antica festa pagana legata al lavoro nei campi.
In questo caso ad essere celebrata in passato era la festa di mezzo inverno, durante la quale ci si augurava ricchezza e prosperità per la successiva stagione del raccolto. Il giorno dell’Epifania era l’ultimo di festa primo di tornare a zappare duramente la terra, e quindi l’ultima occasione per lasciarsi andare al divertimento.
Questa tradizione dalle antiche origini dunque è giunta fino ad oggi ed è più viva che mai in tutta l’Inghilterra e in particolar modo a Londra.
Ogni anno la City dedica grandi festeggiamenti all’Epifania, che quest’anno cade l’otto gennaio. Come di consueto il luogo di celebrazione è la zona di Bankside, il quartiere di Southwark nei pressi del Tamigi che va dal Blackfriars Bridge al London Bridge.
La festa è organizzata da un gruppo di performer professionisti chiamato “The Lions Part” e quest’anno ricorre la sua 22esima edizione.
La cerimonia ha inizio alle 14:15 vicino al Globe Theatre di Shakespeare e prevede momenti ben stabiliti.
A rubare la scena sono i personaggi del folklore inglese.
Tutto inizia con l’arrivo in barca dal Tamigi di Holly Man (che è la versione invernale di un’altra figura mitologica, il Green Man). Il suo aspetto è quello di un folletto verde ricoperto da foglie d’agrifoglio e composizioni floreali (ecco spiegato il perché del nome).
Guidato dai Bankside Mummers, un gruppo di cantori e musicisti, Holly Man si fa largo tra la folla e, in linguaggio antico “wassail”, fa un brindisi rivolto alla folla, come augurio per un ottimo raccolto.
La parata dei Mummers è molto suggestiva. Ad un certo punto della sfilata infatti mettono in scena il Folk Combat Play di San Giorgio, ispirandosi alle gesta guerriere del cavaliere patrono dell’Inghilterra.
Al termine della rappresentazione vengono distribuite delle torte tra il pubblico. In due di esse vi sono all’interno un fagiolo e un pisello: quelli che li trovano vengono incoronati re e regina del giorno con una grande cerimonia.
Ma la festa non finisce qui e la sfilata continua lungo le strade di Borough High Street a base di racconti popolari, danze e la famosa tradizione del Kissing Wishing Tree: si tratta dell’albero che veniva decorato per Natale prima che i pini venissero introdotti dal principe Alberto nel 1840. Si pensa che la tradizione del bacio sotto al vischio derivi proprio da quest’albero. Ma questa è tutta un’altra storia?
Pronti a buttarvi nella mischia? Che aspettate allora? La partecipazione è assolutamente gratuita!
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