Paese che vai Cheesecake che trovi

recipe-image-legacy-id--1001487_11Da qualche tempo ormai non vi diamo uno spunto per mettervi ai fornelli. E allora visto che oggi inizia ufficialmente il fine settimana cogliamo l’occasione per rimediare.

Si parla di Cheesecake, come da titolo. Quando si pensa a questo dolce si pensa soprattutto alle Street e alle Avenue di New York popolate di pasticcerie che ne preparano per tutti i palati.

Sembra però che le origini di questo dolce, tipicamente anglosassone, siano antichissime e abbiano a che fare con la Grecia. L’antenato del cheesecake venne infatti servito a Delos, in Grecia, nel 776 a.c. agli atleti che gareggiarono alle prime Olimpiadi e il viaggio di questa torta a base di formaggio cominciò quando i romani ne esportarono la ricetta. Catone, nel De Agri Cultura, parlava di un dolce composto da due dischi di “pasta condita con formaggio e miele, aromatizzata con foglie d’alloro”. Continua a leggere

William Shakespeare o Florio Crollalanza? Era inglese o messinese?

UnknownE’ lo scrittore inglese per antonomasia. Anche il più ignorante degli studenti riconosce in William Shakespeare l’emblema della letteratura inglese. Eppure pare proprio che le più recenti ricerche dimostrino che tutti gli studiosi di letteratura e del teatro elisabettiano hanno preso un grande granchio: William Shakespeare era messinese!

La mancanza di notizie biografiche sul drammaturgo sin dal XVIII secolo è stata al centro del dibattito accademico, perché non sembra molto più che una cornice in cui l’autore di “Romeo e Giulietta” resta comunque inafferrabile. Inoltre, da sempre, la mancanza di legami fra le storie narrate dal bardo e i suoi luoghi natali (o limitrofi) aveva fatto sospettare che in realtà le origini di William Shakespeare non fossero quelle che vengono riportate nei libri di letteratura. Non c’è nulla che unisca la sua vita e le sue opere a Stratford on Avon. E poi, per quale ragione uno che nasce nel Warwickshire, un grosso centro a nord-ovest di Londra, dovrebbe ambientare la commedia “Molto rumore per nulla” a Messina, infarcendola di caratteristiche espressioni, doppi sensi e modi di dire – come “mizzica”, solo per dirne una – che solo un autoctono potrebbe usare con tanta precisione? Continua a leggere

Perché gli inglesi guidano a sinistra?

Jaguar-XFR-S-Interni_large_dettaglio_articoloUscendo fuori dai confini italiani vi sarete accorti che in quasi tutti gli Stati del Mondo si guida “tenendo la destra”. Se i vostri viaggi vi hanno portato in Gran Bretagna, o in paesi anglosassoni, vi sarete invece resi conto che succede esattamente l’opposto e non solo le macchine “tengono la sinistra”, ma guidatore e passeggero hanno le postazioni esattamente ribaltate rispetto a quelle che siete abituati a vedere.

Perché questa differenza?

Cominciavo con il dirvi che, al Mondo, il 66% dei patentati guida a destra, mentre la restante parte, il 34%, guida a sinistra. Detto questo bisogna fare un tuffo nella storia, fino al Medioevo quando i cavalieri, per ragioni di sicurezza, dovevano tenere la sinistra per potere sguainare la loro spada comodamente, brandendola poi con la mano destra. Poi ci mise la bocca un Papa, Bonifacio VIII, che trasformò quella che era una consuetudine in una regola, quando, durante il Giubileo del 1300, chiese ai pellegrini di mantenere la sinistra; regola che, qualche secolo dopo, Robespierre, in piena rivoluzione francese, decise di cambiare, invertendo il senso di marcia delle carrozze che nel frattempo aveva fatto si che il lato di destra fosse considerato quello dei poveri. Idea che piacque molto a Napoleone, famoso mancino, che ritrovò i vantaggi dei templari, ma dal lato che più gli si confaceva. Quel che è certo è che il cambiamento francese non venne adottato dai britannici.

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