I canguri non vanno all’indietro

canguroLo avete capito, stiamo guardando anche noi all’Australia.

Il mondo ha sempre di più gli occhi puntati sul Continente australiano e anche noi stiamo dedicando a questo Paese, dove si parla la lingua inglese, la giusta attenzione. E proprio l’inglese, se approfondito, può essere la chiave che permette di  raggiungere diverse mete, come questa, con le “armi” giuste, per realizzare sogni fatti anche ad occhi aperti.

Nelle nostre “ricerche australiane” ci siamo naturalmente imbattuti in quello che è l’animale simbolo di questo immenso Paese: il canguro. Dall’altro lato del mondo si contano 20 milioni di canguri, contro i 17 milioni di umani (anche se scommettiamo che nei prossimi anni i numeri potrebbero cambiare, grazie al fenomeno migratorio che sta riguardando il continente australiano). 
I canguri più grandi, quelli che arrivano fino a venti anni di vita, possono misurare anche 2 metri d’altezza e con un solo balzo fare addirittura nove metri, possono correre sfiorando i 50 chilometri orari.
Abbiamo scoperto due cose: se pensate che i canguri siano innocui non avvicinatevi troppo se le vostre intenzioni sono un po’ invasive, sono degli ottimi “pugili” e allora potrebbero prima darvi un pugno con una delle zampe anteriori e dopo, verosimilmente, tirarvi un calcio che potrebbe mandarvi al tappeto; l’altra cosa che abbiamo scoperto è che i canguri possono procedere solo in direzione dritta, ovvero non possono andare all’indietro, perché le loro enormi zampe, la coda che li tiene in equilibrio, non permettono di fare questo movimento.
Infine consentiteci di fare una riflessione sul nome di questi animali, perché noi ci occupiamo di lingue e in questo caso di lingue si parla. Sembra che, durante le prime esplorazioni il capitano Cook incontrò gli indigeni e vedendo questi enormi animali chiese loro il nome. Ovviamente nessuno comprese l’inglese, allora non era parlato così globalmente, e sicuramente non era la lingua australiana, così nessuno capì la richiesta dei militari che arrivavano dall’altra parte del mondo. La risposta, nella lingua aborigena, suonava più o meno così “can-gu-ru”, solo dopo si scoprì che significava “non capisco”.
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